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Uno Scorcio di Roma

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lunedì 18 settembre 2017

Una mamma "flussevole".......



Il film di animazione preferito da mio figlio fin da quando era più piccolino è sicuramente
"Hotel Transilvania", divertentissimo e geniale anche per i più cresciuti. 
A furia di metterlo e rimetterlo, abbiamo addirittura consumato il dvd........
Avvicinandosi ottobre con la sua carrellata di scheletri, mostriciattoli, zucche e streghe, abbiamo deciso di vederlo per la millesima volta, dopo un periodo di pausa abbastanza lungo (ci siamo appassionati ai Minions ultimamente......)


Non lo avevamo ancora visto dopo la nascita della mia secondogenita (17 mesi) ed in questo periodo molte cose sono cambiate, nella nostra vita. Oltre la nascita del nuovo membro della famiglia, ci siamo trasferiti in una casa "nuova" (in realtà la casa di mia nonna), abbiamo cambiato quartiere, scuola, amicizie, abitudini. Il papà ha trovato un nuovo lavoro che lo impegna più di prima, ma che ci da anche maggiore sicurezza e stabilità. Lo vediamo molto meno, ed abbiamo molto meno tempo per fare le nostre giringite tanto amate..........
Federico è cresciuto, ha compiuto 5 anni, ha iniziato l'ultimo anno della scuola materna. E' diventato un ometto, vivace ed irrequieto, ma anche affettuoso e dolcissimo. Ed io? 
Io passo tutto il giorno a sistemare casa, pulire, preparare da mangiare e correre dietro ai miei due monelli. Sento molto la mancanza del mio lavoro, mi manca il contatto con la storia e l'arte, mi manca l'avventura e l'emozione dell'esplorare nuove mete, mi manca dedicare del tempo alle mie passioni.......Certi giorni questa nostalgia si trasforma in qualcosa che va oltre, e che mi avvelena la bellezza del tempo presente. 
C'è una frase nel film, a cui non avevo mai fatto caso, ma che stavolta mi ha colpito. 
Quando Jonathan, l'umano di cui si innamora la figlia di Dracula, si tuffa in una nuova avventura afferma di "seguire il flusso". Lo stesso farà Dracula, rinunciando a secoli di cristallizzati pregiudizi nei confronti degli umani, per andare a recuperare il ragazzo. Trovando la felicità.
"Lui segue il flusso. E' flussevole."
Anche io voglio imparare ad essere flussevole.
Perchè le cose non tornano come prima, si evolvono. Perchè le persone che ci lasciano, non ci lasciano veramente, ma rimangono con noi, basta imparare a sentirne la presenza. Perchè il tempo scorre, e non c'è peccato più grave del perderlo in tristi pensieri.
Perchè sono una mamma orgogliosa di due meravigliosi bambini, e non c'è niente di più flussevole di questi esseri speciali che si adattano, giocano e ridono anche in mezzo alle bombe. 
Quindi vi lascio con un proposito per l'autunno che sta arrivando: 
da oggi sarò una mamma Flussevole!!!!!!!!! Se anche voi volete imparare ad essere flussevoli, seguitemi nella mia e nostra nuova avventura!!!!!


mercoledì 21 giugno 2017

Le cadute


Ogni viaggio ha i suoi alti e bassi, i suoi momenti belli ed i suoi momenti brutti.
Ogni viaggio, anche quello studiato nei minimi particolari, ha le sue "sorprese", quegli inconvenienti, piccoli o grandi che siano, che fanno fermare l'ingranaggio e scombinano i piani.
Sono proprio queste difficoltà quelle che rimangono più impresse nella memoria e che, a distanza di tempo, ti fanno sorridere nel ricordo.  "Ce la siamo cavata, anche quella volta!" è il commento.
Ogni viaggio ha poi le sue rinunce e le sue perdite. Le CADUTE. Quella volta che no, non sei riuscito ad andare avanti e ti sei dovuto sedere ed aspettare. Aspettare che passasse quel malessere, per poi ripartire. Soste più o meno lunghe
La mia sosta è iniziata con un'attesa di 45 minuti in un bianco corridoio di ospedale. Una porta blu mi separava dalla stanza dove mia madre veniva esaminata da dei macchinari che dovevano stabilire "quanto" fosse malata. Non li ho raccontati mai a nessuno, quei 45 minuti. 45 minuti in cui ho pregato incessantemente, ho stretto i pugni fino a farmi diventare le dita viola ed a farmi dolere i muscoli. 45 minuti in cui ho chiesto solo e soltanto che lei non stesse poi così male, che quello fosse solo uno di quei inconvenienti da ricordare a distanza di tempo.
Poi si è aperta la porta. E la mia vita si è fermata. E sono caduta.
In quell'esatto momento, dentro di me è crollato tutto. Fuori sono rimasta quella "forte", quella a cui appoggiarsi, la "luce del cammino". Ma ero solo un guscio vuoto , che una volta terminato il suo compito (mia mamma se ne è andata un anno e mezzo dopo) è collassato su se stesso. La vita ha continuato a scorrere intorno a me. Il sole sorgeva e tramontava, il vento sfiorava la mia pelle, l'acqua mi bagnava, ma io non sentivo nulla .Mi sono seduta e non volevo più ripartire. Ero stanca di viaggiare. Per cosa? mi chiedevo. Perchè?
Poi mi sono ricordata cosa mi  aveva detto mia mamma un giorno mentre parlavamo di cosa avrei fatto "dopo" ed io, piangendo, la scongiuravo che non ci volevo pensare. Lei mi chiese: "Perchè piangi? Per me o per te?" ed io risposi che piangevo per tutti i posti che non avremmo visto insieme, e perchè non  avremmo avuto il tempo di fare insieme tutte le cose che desideravo farle fare. Lei mi disse: "Le faremo insieme lo stesso, invece. Perchè ovunque sarai e mi penserai, sarò con te".
Ed allora, lentamente, mi sono rialzata e mi sono rimessa in cammino. Ancora a volte vacillo, e mi siedo, ma sto in piedi e viaggio, così come avrebbe voluto lei.
Oggi aspetto di nuovo, un' altra prova mi attende. Mi piacerebbe dirvi che ho meno paura , ma non è vero. Spero solo di aver imparato a cadere.......